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I pippoloni riguardo la 196/2003 nelle signature
Non so voi, ma io trovo
estremamente irritante quei pippoloni enormi presenti nelle signature delle
e-mail che a volte mi arrivano e che spesso, oltre a contenere per l'ennesima
volta l'intero curriculum del mittente, mi informano che se il messaggio non è
indirizzato a me devo assolutamente evitare di leggere il messaggio (oh dio, ma
io l'ho gia' letto tutto prima di arrivare qui), distruggere lo stesso
informando dell'accaduto il mittente. Tutto questo basato sul famigerato decreto
legislativo 196/2003.
Devo dire la sincera verità tutte le volte che un mail viola
la netiquette, di solito rimando il mittente a
questa pagina che
spiega bene cosa NON bisogna fare. Tra le altre cose, l'RFC
1855 descrive in questo modo quanto è giusto che sia lunga una signature:
If you include a signature keep it short. Rule
of thumb
is no longer than 4 lines. Remember that many people pay for
connectivity by the minute, and the longer your message is,
the more they pay.
Quindi se qualcuno si attenesse alle sopracitate regole, non
ci sarebbero grossi problemi.
Ma al sottoscritto il problema nasce nel momento in cui
trova, nella signature, una citazione (bella lunga, di solito) alla 196/2003. Se
una cosa del genere avesse senso, sarebbe fastidioso mandare il mittente a ca***
ehm, a leggersi gli RFC di cui sopra.
Insomma il mio problema è sempre stato: ma ha veramente
valore quel pippolone sulla 196/2003 nelle e-mail?
Finalmente un carissimo collega e socio
AIP, Marco Ermini, set-up e
deployment specialist presso la Vodafone Deutschland GmbH, in una mail
sulla mailing-list interna di AIP, ha chiarito al sottoscritto e agli altri soci
il valore, o dovrei dire, l'inutilità di tali disclaimer.
Quello che segue è un riadattamento per il web della mail di
Marco, prodotta qui con l'autorizzazione dell'autore.
Forse però si potrebbe cogliere l'occasione per discutere di questa
pratica così sbagliata, ma purtroppo ancora così diffusa, circa
l'appendere un pippolone di ennemila righe ad ogni email che si invia,
richiamante la 196/2003.
Il minimo buon senso dovrebbe essere sufficiente a farci capire che
questo "pippolone" è sciocco e sbagliato, ma visto che qualcuno potrebbe
ancora avere qualche dubbio in merito, vediamo insieme alcune motivazioni che ne
suffragano la rimozione.
1) come dovrebbe essere chiaro, un disclaimer in una mail non ha alcun
valore legale. Se si è talmente sciocco da inviare un'email per errore
a qualcuno a cui non era destinata, non ha senso appenderci un
messaggio intimidatorio per avvertirlo che se LUI non la cancella, egli viola la TUA
privacy.
LUI non ha alcuna colpa se non magari quella di usare un mail server non dotato di
intelligenza artificiale che quindi accetta anche le email inviate alla persona sbagliata.
Sei TU l'inetto che l'ha inviato, quindi le tue
intimidazioni sono, a dir poco ridicole e, come è ovvio, assolutamente senza
valore legale.
2) Appendere poi questo pippolone in un messaggio destinato ad una
mailing list, è doppiamente idiota. Sarebbe come voler scrivere un
messaggio personale a qualcuno che si chiama Mario Rossi che abitasse
in via Verdi 10, ma siccome si è troppo stupidi per riuscire
semplicemente a leggere sulle pagine bianche l'indirizzo giusto da
mettere sulla busta, fotocopiassimo il messaggio 600 volte e lo
mandassimo a tutti gli abitanti di via Verdi, e nella busta mettessimo
due fogli, uno col messaggio, l'altro con scritto: "bada bene, se non
sei Mario Rossi, devi assolutamente distruggere questo messaggio senza leggerlo, anzi, devi pure pagare un francobollo per scrivermi e farmi
notare che ho sbagliato indirizzo. Se invece non lo ignori, sappi che
stai violando la 196/2003, e dato che io che sono dotato di poteri
paranormali (perché per scoprire cosa ne farai del messaggio, devo
proprio averli... :-) , lo verrò sicuramente a sapere e ti
denuncerò!!!".
Veramente qualcuno è così stupido da pensare che questo abbia un senso? :-)
3) Se poi il messaggio reale è formato sono solo da due righe, e la
"minaccia/informativa" un pippolone di 35, la figura da idiota è pure
doppia...
4) Come suggerito dal punto due, pretendere pure di sapere cosa farà
del tuo messaggio l'errato destinatario, è pure vagamente pretenzioso e degno di Otelma, oserei dire. A meno che non si vogliano denunciare
tutti quelli che non ti scrivono per comunicarti che non sono Mario
Rossi... ma come dicevo, è legalmente un TANTINO pretenzioso.
5) Il fatto poi che si invii questo pippolone "ai propri clienti", "ai
propri fornitori", "nella corrispondenza di lavoro", ecc. ecc., è una
scusa che proprio non regge. Ai nostri clienti, fornitori,
collaboratori ecc. non gliene può fregar di meno, figuriamoci poi se
gli piace ricevere questi messaggi minatori... non ci credo nemmeno se
lo vedo. Al massimo non può che dare fastidio; forse qualcuno un po'
ignorante può scambiarlo per un dubbio "segno di professionalità" (ma
deve essere veramente credulone...), ma chiunque sappia fare un minimo
di ragionamento sa che non ha alcun valore legale, e quindi ti
"etichetta" subito. Ribadisco che secondo me 35 righe inutili (magari in formato HTML... :-D), se va bene,
possono dare solo fastidio.
Se proprio si vuole appiccicare qualcosa di carino in fondo alle
email, si faccia come me: nella email aziendale (che ovviamente, mi
guardo bene dall'usare per fini non strettamente lavorativi, e quindi
non la uso, per esempio, per scrivere in mailing list) che è in HTML e contro qualsiasi standard delle
email (top quoting, ecc.... ma d'altronde è solo "interna" e tutti
scrivono così) ci ho messo un bell'alberino verde e la scritta
"consider your environmental responsability before printing this
email".
Un sacco di gente mi dice che è molto simpatico
Ma di sicuro
ai miei colleghi e clienti non invio delle minacce, tanto meno
inconsistenti :-)
6) Figuriamoci poi se i tuoi clienti, che sono Italiani, prendono in
considerazione l'eventualità che qualcuno possa dare seguito a quelle str...
ehm, velate minacce. Ma vi
ha mai considerato il Garante per la Privacy, a voi? A me no.
Se poi il destinatario è appena appena nei 2/4 superiori
della campana della gaussiana della distribuzione del Q.I. nella
popolazione, gli basta il buon senso, e non gli serve alcuna 196/2003
per cancellare un messaggio non diretto a lui.
Ah già dimenticavo! Informativa D. Lgs 196/2003 Questo messaggio è ad uso
esclusivo di colui al quale è indirizzato e potrebbe contenere informazioni
riservate. Se lo avete ricevuto per errore, ci scusiamo per l'accaduto e vi
invitiamo cortesemente a darcene notizia e a distruggere il messaggio
ricevuto, ricordandovi che la diffusione, l'utilizzo e/o la conservazione
dei dati ricevuti per errore, costituisce violazione del dispositivo del DLg
196/2003 denominato " Codice in materia di protezione dei dati personali ".
Gli indirizzi e-mail e i dati personali comuni nei nostri archivi, sono
stati forniti direttamente dagli interessati dietro consenso al trattamento
dei dati, saranno trattati solamente dal personale incaricato al
trattamento, per il tempo necessario e per le sole finalità del trattamento
dei dati. Ai sensi dell'art. 7, è vostro diritto ottenere la cancellazione,
correzione o integrazione, facendone richiesta a /dev/null@nulldomain.null. Circa
la correttezza e la divulgazione del contenuto di questo messaggio, è
responsabile unicamente il mittente, ma il (i) destinatario(i) è tenuto al
rispetto delle norme sulla privacy, ai sensi e per effetto del decreto in
oggetto.
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