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Il mio incontro con Linux

Questo testo viene rilasciato sotto la GNU FDL (Free Documentation License).
Tutte le loro sezioni sono da considerare non modificabili.

Innanzitutto buongiorno.

Quello di cui volevo parlarvi in questo incontro di oggi è una breve introduzione alla mia esperienza personale ed al mio incontro con il sistema operativo Linux e più in generale con l'opensource, che si riallaccia con l'esperienza dell'amico Stefano, e poi chiarire un momento due o tre concetti sull'opensource che può essere un argomento ancora poco chiaro.

La mia esperienza con Linux è un po' duale rispetto a quella di Stefano in quanto io ho avuto un infanzia fino diciamo all'universa in cui mi sono disinteressato all' ambito informatico in quanto avevo altri interessi che non erano solo le ragazze ed ho incontrato Linux solo nell'ultimo anno di università; stiamo parlando del 1994-95.

L'ho incontrato per una necessità: mi sono buttato nel business di creare un Internet Service Provider che è poi diventato il primo Internet Service Provider della provincia di Teramo: la TERCOM.

Do ragione a Stefano riguardo al fatto che i tecnici non sono dei bravi business man in quanto la società dopo due anni è fallita ma non per colpa mia.

Ora nel 1994-95 per creare l'infrastruttura di un ISP non c'era un'alternativa oltre a Linux di tipo Windows. A quei tempi Bill Gates si era completamente disinteressato del mondo INTERNET non credendo nella rete e quindi o si prendevano della macchine proprietarie tipo IBM e/o Unix e quindi pagando hardware e software oppure l'unica alternativa era questo famigerato Linux di cui si iniziava a sentire traccia sulla rete che, a quei tempi, non era disponibile in formato CD come oggi.

A quei tempi, l'unico modo di avere questo famigerato Linux era scaricarsi dalla rete i 130 floppy della distribuzione Slackware. Lo scaricamento avveniva, almeno nella mia esperienza universitaria personale, non stando comodamente seduti davanti ad un pc. A quei tempi si lavorava in remoto su di una workstation collegata ad INTERNET che era tipicamente una macchina SCO Unix o VMS, si scarava floppy su floppy da INTERNET, e ogni tanto si andava su 286 Olivetti M20, ci si collegava sulla workstation e si riusciva, tramite un protocollo terminale (il famigerato kermit) ad avere i file disponibili su di una macchina con un floppy da cui copiare i file sul supporto fisico.

Quindi tenete conto che la mia prima installazione di Linux è stata: computer, tastiera, monitor e una catasta di floppy.

E quanto tempo hai impiegato ad installare il sistema?

Considera che la prima installazione l'ho fatta su un Amstrad 386 che aveva l'hard disk bacato per cui ho impiegato dai quattro ai cinque giorni per installarlo.

Dopo questa esperienza con il 386 finalmente abbiamo creato la società ed abbiamo acquistato il primo computer, il server di questo ISP. Quindi la mattina arriva il fornitore, consegna il PC che era il top dell'epoca, un pentium 100 con 128 Mbyte di RAM, il bel monitor, che e' comunque un monitor attuale, un Sony 17Sf e parto quindi con l'installazione ed ho l'idea di provare a vedere la famigerata interfaccia grafica di Linux.

Era abituato al dbel Windows 95, ho detto: "vediamo cosa mi offre Linux".

A quel tempo non c'era il wizard per la configurazione della scheda di rete, l'"Xconfigurator"; a quel tempo si doveva aprire il file di configurazione di X e azzeccare esattamente le varie frequenze a cui il monitor doveva lavorare.

Quindi la mattina il fornitore porta l'hardware, installo e la sera provo a lanciare l'X-windows: "startx"! Monitor bruciato...monitor nero, spento. Chiamo il fornitore, gli dico che il suo monitor non ha mai funzionato e me lo faccio sostituire.

Da quel momento io non ho installato più l'X-Windows, la mia interfaccia preferita è stata l'interfaccia carattere. Sono rimasto scottato, come quando fate la prima volta l'amore e fate cilecca. La volta successiva in cui ho installato un X-Window credo che si parli del 1999.

La mia interfaccia preferita resta comunque l'interfaccia carattere e le poche volte in cui sono costretto a fare dei corsi sull'interfaccia grafica di Linux mi salgono i sudori perchè non la conosco approfonditamente, ammetto spudoratamente la mia ignoranza in materia.

Comunque considerate, soprattutto voi che siete studenti, che non vi dovete basare solo e soltanto sull'interfaccia grafica perchè è vero che semplifica la vita in molte circostanze ma non vi fa capire cosa sta facendo sotto. Quando usate un wizard, quando usate un'interfaccia grafica per creare un file di configurazione, avete un bellissimo strumento ma non sapete in realtà cosa e come viene creato e configurato il sistema. Quindi un consiglio che vi posso dare è che se anche volete usare l'interfaccia grafica, tenete sempre aperta una console di terminale per vedere cosa fa l'interfaccia grafica per creare il file di configurazione e poi metteteci le mani nel file di configurazione tanto non potete fare alcun danno grave.

Tornado alla mia esperienza con l'ISP considerate che, dopo aver riavuto un monitor funzionante questo server pentium 100 con 128 Mbyte di RAM ha gestito per due anni di fila, senza colpo ferire, in modalità testo, il primo Internet service provider di Teramo che a quel tempo inglobava i primi 300 internauti della provincia che si collegavano, via modem a 19200 bit/sec. Su quel server c'era installato praticamente tutto un ISP, un web server (l'apache), un server di posta elettronica (il sendmail) in uscita e in ricezione pop3, il feed delle news, un server radius per l'autentica degli utenti in dialup, e per due anni quella macchinaha compiuto egregiamente il lavoro assegnatole.

Questo per dirvi che con Linux potete avere una macchina che può essere di tipo workstation quindi potete farci dell'office automation o quant'altro oppure potete sperimentare quello che c'è dall'altra parte della vostra connessione, cioè potete sperimentare i servizi e le funzionalità che vi vengono offerte dal provider avendole in casa.

Ora vorrei un momento spendere due parole sulla filosofia di base su cui si basa Linux, cioè l'opensource.

Volevo innanzitutto tentare di ridurre il rischio di confusione che può fare chi per la prima volta oggi ha sentito parlare di opensource. I tre miti da sfatare sono:

  1. che il software libero sia software gratis. Non è vero in quanto la libertà non ha nulla ha che vedere con il gratuito. Ci sono tantissimi software che sono liberi e quindi scaricabili da INTERNET ma sono software commerciali che potete anche acquistare. I vantaggi che potete avere acquistandoli sono molteplici e variano a seconda della filosofia scelta dal produttore del software. Potreste avere i manauli cartacei del prodotto, potete avere supporto tecnico e cosi via. Un esempio può essere le varie distribuzioni di Linux che è vero che sono prodotti liberi che potete anche scaricare da INTERNET ma allo stesso tempo sono software commerciali che potete comprare per avere supporto o quant'altro.
  2. che tutto quello che è gratis è anche software libero. Non è vero in quanto ci sono i software freeware che sono gratuiti ma non liberi in quanto non sono disponibili i sorgenti. Un altro esempio di questa tipologia è il Microsoft Internet Explorer che è gratuito ma non è software libero, non avete i sorgenti.
  3. il software libero è un software senza licenza. Falso anche questo. La maggior parte dei prodotti opensource rientrano all'interno di una ben determinata licenza che chiarisce esattamente cosa potete farne di quel software e cosa non potete farne.

Quali sono i vantaggi dell'opensource? Possono essere sintetizzati in tre punti:

  1. Sicurezza. Avendo a disposizione i sorgenti voi potete capire esattamente cosa il software fa. Avendo Windows, per esempio, non avete esattamente conoscenza di cosa il sistema Windows stia facendo in un ben determinato momento. Non è vero, però potrebbe in un futuro mandare informazioni private presenti su un vostro computer presso il distributore che ha creato quel prodotto. Se una cosa di questo genere viene fatta voi non ne siete a conoscenza perchè ne voi ne la comunità di INTERNET ha a disposizione il sorgente.
  2. Con il software libero potete fare la stessa cosa che facevate da piccoli quando vi regalavano uin giocattolo.  Cosa facevate come prima cosa? Lo smontavate. Con il software libero potete fare la stessa cosa. Questa cosa è molto interessante soprattutto per vuoi che siete studenti. Potete vedere come quel software funziona; potete modificarlo e alterarne il funzionamento fino a stravolgere completamente la funzionalità del prodotto
  3. Costo zero!? Quindi è gratis. Il discorso messo così è fallace e forviante. Magari è meglio vederlo sotto questa ottica. Tu devi spendere X per acquistare il prodotto dal monopolista dopodiche devi spendere Y per avere assistenza, formazione e personalizzazione su questo prodotto. Se invece il prodotto è gratis vuoi potete spostare il vostro budget dall'acquisto della scatola ai servizi che chi produce o distruibuisce il prodotto libero può darvi. Quindi se vuoi installate Linux non pagate una tassa sull'informatizzazione che il monopolista vi richiede quando quando acquistate i suoi prodotti. Se volete pagate solamente i servizi su quel prodotto.

Un ultima cosa e poi concludo, è che quando acquistate il software  trovate delle clausole in cui, chi ha fatto il software, declina ogni responsabilità  su eventuali malfunzionamenti o problemi che il software può darvi. Quindi se vuoi state scrivendo un documento importantissimo, state inserendo dati su una base dati proprietaria e questi dati vanno persi non potete fare rivalsa sul produttore del software. A parte l'effettivo valore di tale norma che è da verificare se davanti ad un giudice possa effettivamente valere, tenete invece conto che sui servizi e le consulenze la responsabilità civile è piena.

Quindi, se voi prendete un prodotto opensource, qualcuno vi fa consulenza e vi fa delle personalizzazioni del prodotto e poi il prodotto vi causa problemi potete rivalervi civilmente.

Vi ringrazio.

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