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Vediamo ora di attaccare lo stesso problema utilizzando il metodo perturbativo
dei diagrammi di Feynman alla maniera di Adler [1].
Riscriviamo la I.15 nella forma
![\begin{displaymath}
e^{-S}=J[\beta] e^{-S-\int{\rm d}^4x\,\beta(x)(-i\partial_...
...\psi}\gamma_\mu
\gamma_5\psi-2m\overline{\psi}\gamma_5\psi)}
\end{displaymath}](img170.png) |
(47) |
dove l' da graficamente le usuali regole di Feynman per la QED mentre il
termine aggiuntivo nella sua parte indipendente da
da, se accoppiato a una sorgente esterna
una nuova regola di vertice della forma
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(48) |
per cui, nel limite la I.51 può essere graficamente
scritta come
 |
(49) |
per cui
![\begin{displaymath}
J[\beta]\simeq\exp\left\{-\dsize\sum
\vcenter{\psfig{file=grafig5.eps,width=2em}}
\right\}.
\end{displaymath}](img176.png) |
(50) |
Chiamiamo nello spazio degli impulsi con
i grafici a due linee fermioniche contenenti un vertice
e con i grafi a due linee fermioniche esterne conteneni
un vertice tale che
Allora se si considera l' usuale equazione del moto si ottiene,come visto sopra
per la divergenza il valore errato I.8. Da questa espressione si
possono ricavare le così dette Ward identities utilizzando la [5]
_0| j_^5(x)_i_i(x_i)|0&=
&0|_j_^5(x)_i_i(x_i)|0-
& &-i_i(x-x_i)0|_i(x_i)_ji_j(x_j)|0
Esplicitando tale formula in questo caso e ricordando la I.8 si ha che
dove l' ultima si ha ricordando la I.5. Passando ora allo
spazio di Fourier e dimenticando le costanti di normalizzazione
che si semplificano ad ambo i termini si ha che
Ora, nel membro a sinistra e nel primo membro a destra si può eseguire tranquillamente
il limite senza problemi, negli ultimi due membri di sinistra si può
formalmente sostituire al limite per rispettivamente un limite per
e uno per senza che nulla cambi per cui si ha che
per cui le ward identities nello spazio di Fourier possono essere scritte come
e quindi
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(53) |
Ciò che intendiamo mostrare ora è che queste non valgono in un calcolo
perturbativo e che il termine aggiuntivo è proprio il termine anomalo
della I.49. Nell' idea di sviluppare le Ward identities in un ambito
perturbativo scriviamo
dove
![\begin{displaymath}[i(\makebox{$\not\hskip-0.18em{p}\,$}-m)]^{-1}=\frac{-i}{(\ma...
...le=lineafer.eps,width=4em}}
\text{ linea fermionica libera.}
\end{displaymath}](img198.png) |
(55) |
Allora, in termini delle correzioni non banali le Ward identitie possono essere
scritte come
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(56) |
Ora, allo scopo di derivare le I.61 in modo diagrammatico si può
operare una classificazione dei diagrammi che contribuiscono a
formare
in due classi:
- 1
- diagrammi in cui il vertice
è attaccato
direttamente alla linea fermionica
g5sufer.eps10Fig 1 Diagramma con
vertice chiriale sulla linea fermionica
- 2
- diagrammi in cui il vertice
è attaccato
ad un loop interno
g5suloop.eps10Diagramma con vertice chiriale su un loop interno
Ora si può calcolare [1] esplicitamente il generico termine di ambedue le classi di
diagrammi e sommando tali contributi si ottiene a prima vista la usuale
Ward identities I.61. Senonchè nel calcolo della seconda
classe di diagrammi si deve effettuare necessariamente una traslazione
dell' elemento di integrazione di loop
in modo da semplificare
alcuni termini e ottenere gli opportuni contributi alle I.61.
Ma l' operazione di cambiamento della variabile di integrazione è
lecita a patto che l' integrale sia al massimo superficialmente
con divergenza logaritmica
.
Ora il generico dermine dei diagrammi del secondo tipo con fotoni uscenti
dal loop sarà formato dall' integrale in e tanti fattori
per quante linee fotoniche ci sono più una
che le connette con il vertice
. Allora, per linee
fotoniche fi avrà che
per cui il cambiamento di variabile è lecito per tutti quei grafici con
loop con almeno quattro fotoni uscenti. Tali grafici generano dunque
le I.61. Ma il loop a triangolo
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(57) |
ha solo due fotoni uscenti e dunque esso risulta linearmente divergente
e quindi l' operazione di ridefinizione dell' integrale sul loop non è
più lecita.
Ciò che accade dunque, per questo diagramma, è che detto con
il grafo a triangolo con le linee esterne segate ossia tale che
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(58) |
esso va come e quando si applica una traslazione nella misura
d' integrazione si ha che
e mentre il primo termine va a completare le ward identities non anomale
il secondo termine non nullo genera un termine anomalo che corrisponde
proprio alla I.49.
Vediamolo esplicitamente utilizzando le regole di Feynman per la QED sul grafo a
triangolo
e dunque
![\begin{displaymath}
\aligned T_{\mu\rho\sigma}
&=e^2\mu^{3(2-\omega)}
\displ...
...em{\ell}\,$}+\makebox{$\not\hskip-0.18em{p}\,$})].\endaligned
\end{displaymath}](img213.png) |
(59) |
Come già detto questi integrali risultano linearmente divergenti in quattro
dimensioni.
L' idea immediata sarebbe di valutare la traccia e poi l' integrale
ma dato che si lavora nell' ambito della regolarizzazione dimensionale
ciò non funziona perchè la risulta definita solo in quattro
dimensioni e non in un numero arbitrario. Certo esiste un modo
di generalizzare [6]
la definizione di che porta al risultato voluto
ma noi, per i nostri scopi, sceglieremo un' altra strada.
Valuteremo prima l' integrale, lo moltiplicheremo per i momenti esterni ossia
estrarremo la divergenza di
e ciò che rimarrà
sara la traccia di con indici sommati sui momenti esterni ossia
somme su indici quadridimensionali. A quel punto potremo valutare la traccia
in quattro dimensioni. Iniziamo dunque valutando l' integrale I.64
in dimensioni. Ricordando che [7]
![\begin{displaymath}
\dfrac1{abc}=2\displaystyle\int _0^1{\rm d}x\,\displaystyle\int _0^{1-x}{\rm d}y\,
\dfrac1{\bigl[ay+b(1-x-y)+cx]^3}
\end{displaymath}](img217.png) |
(60) |
si ha che
e detto con
 |
(61) |
si ha che
Come si vede
possiede termini lineari quadratici
e cubici in . Al fine di semplificare le cose eliminando il termine
cubico ricordando che
 |
(62) |
si ha che
d' altra parte
 |
(63) |
per cui i primi due termini sono nulli e ciò che rimane è
per cui i termini da valutare sono
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(64) |
dove
T^(1)_&=&
2e^2^3(2-)
_0^1dx_0^1-xdy
d^2(2)^2-
2^2_[^2+2s
+b^2]^3Tr[_5____]
T^(2)_&=&
2e^2^3(2-)
_0^1dx_0^1-xdy
d^2(2)^2-
__(p_-q_)+
__(p_-q_)
[^2+2s
+b^2]^3·
& &·Tr[_5___
__]
T^(3)_&=&
2e^2^3(2-)
_0^1dx_0^1-xdy
d^2(2)^2-
-_(p_q_-q_p_)
[^2+2s
+b^2]^3·
& &·Tr[_5___
__]
e d' altra parte, ricordando che
d^2(2)^2-
_[^2+2s
+b^2]^3&=&
-(3-)(4)^(3)s_(b^2-s^2)^
3-
d^2(2)^2-
__[^2+2s
+b^2]^3&=&
1(4)^(3){12_
(2-)(b^2-s^2)^2-+.
& &.+(3-)
s_s_(b^2-s^2)^3-}
mentre, derivando ulteriormente rispetto a la
d^2(2)^2-
__[^2+2s
+b^2]^A&=&
1(4)^(A){12_
(A-1-)(b^2-s^2)^A-1-+.
& &.+(A-)
s_s_(b^2-s^2)^A-}
si ha che
e dividendo tutto per
e posto
si ha che
d^2(2)^2-
^2_[^2+2s
+b^2]^A&=&-
1(4)^(A){
s_(b^2-s^2)^A-1-(A-)(+1)+.
&&.+
(A-)s^2 s_(b^2-s^2)^A-}.
Partiamo allora con il calcolare
; utilizzando
proprio quest' ultima formula e chiamando con
 |
(65) |
si ha che
Si tratta ora di regolarizzare questo grafico usando l' approccio
dimensionale
e dunque, a meno di ordini finiti si ha che
![\begin{displaymath}
T^{(1)}_{\mu\rho\sigma}(p,q)
=\dfrac{e^2}{8\pi^2}\displays...
...u\gamma_\rho\gamma_\sigma\makebox{$\not\hskip-0.18em{s}\,$}].
\end{displaymath}](img237.png) |
(66) |
Passiamo ora a
utilizzando la I.74
ma
per cui
e osserviamo come ora, nelle prime due tracce sia possibile anticommutare
senza il termine con la perchè in tali termini ci sarebbe la traccia di
una con due che è sempre nulla. Allora,
anticommutando si ha che
e d' altra parte non si fà fatica a dimostrare che
_____&=
&-2____+
2____-
2____+
2____-
& &-2____+
2____-
2____-
_____
e inserito questo risultato nel termine della seconda traccia
proporzionale a
produce, a parte il segno,
come ultimo termine proprio
quello proporzionale a
elidendolo. Si ha dunque che
d' altra parte anche per questi termini vale il fatto che si può anticommutare
senza il termine con la delta per cui
per cui il secondo e il quarto si elidono a vicenda.
Passiamo a regolarizzare i termini rimasti
e dunque ordini finiti si ha che
Passiamo infine a calcolare
utilizzando la I.73 e con lo stesso metodo
utilizzato sopra si giunge a
e regolarizzando anche questo termine
e quindi ordini finiti si ha che
Vediamo allora di risommare i vari termini ordine per ordine.
Ordini
si ha che
Per cui nonostante
e
siano singolarmente divergenti per la loro somma da contributi finiti
nel limite
per cui, in tale limite, il diagramma a triangolo
risulta convergente. Allora in tale limite l' unico termine che risulta non nullo
e che dunque contribuisce alla corrente assiale è il termine indipendente
da che si deve ora sommare.
Osserviamo innanzitutto che esistono, in tale termine, contributi lineare in ,
lineari in e termini di grado maggiore. Ora, ciò che a noi interessa
sarà la divergenza sugli impulsi esterni del grafico I.62
ossia il termine
per cui i pezzi non lineari
di
spariscono in quanto sommando su la traccia
tira fuori delle
e dunque termini
contenenti gli impulsi esterni in grado maggiore al primo si annullano.
Ci si può allora dimenticare tranquillamente delle varie traccie contenenti
i prodotti di , e
Ciò che rimane al termine del calcolo sono allora i termini
proporzionali a
in
e i termini proporzionali a
in
Possiamo a questo punto eliminare ulteriormente i termini contenenti il logaritmo
con la seguente considerazione: tali diagrammi contengono, così come
sono una divergenza infrarossa ma, come la I.62 non
contiene divergenze ultraviolette si può anche dimostrare che esso non contiene
divergenze infrarosse e dunque tali termini devono necessariamente annullarsi.
Allora ciò che resta è il solo termine proporzionale a e quello
costante. Sommando i termini proporzionali a si ha che
Allora anche il termine proporzionale a è nullo. Resta dunque il
termine in
contenente il solo e
il termine in
contenente
.
Per il calcolo di quest' ultimo termine ritorniamo a monte
.
Chiamiamo con
e con
i due termini indipendenti
dagli impulsi esterni in
e
in
proporzionali
a
ossia
ora, si può vedere [7]
che il primo termine si può riscrivere di modo che
e regolarizzando dimenticando il termine in
e gli
ordini superiori a si ha che
e considerando il solo termine indipendente da
e calcolando la divergenza della corrente assiale e ricordando la I.42
e visto che, come detto sopra, i termini tralasciati si annullano si ha che
d' altra parte i termini simmetrici si annullano per cui
e dunque finalmente
 |
(69) |
Allora si vede come calcolando con uno sviluppo perturbativo il
termine
si ha che i diagrammi del primo tipo
danno i termini
mentre l' utilizzo dei diagrammi del secondo tipo danno il termine
che con quello sopra va a completare il termine delle usuali
Ward identities
ma oltre a tale termine si aggiunge nello spazio degli impulsi un ulteriore
termine anomalo della forma I.82. Allora le usuali
Ward identities sono errate e in realtà esse sono della forma
 |
(70) |
Come può essere scritto questo termine anomalo?
Ovviamente esso è dato, nello spazio degli impulsi dal loop
saturato sui fotoni uscenti e sui propagatori fermionici esterni ossia è
della forma
&
&=S_F(p)A_(p)T_(p,q)A_(q)S_F(-q)=
&&=-S_F(p)A_(p)T_(p,q)A_(q)S_F(q)
e quindi le Ward identities anomale risultano
&(p+q)__^5(p,q)
&=2mi_(p,q)+i
S^-1_F(p)_5+i_5S^-1_F(q)-iA_(p)A_(q)T_=
&&=2mi_(p,q)+i
S^-1_F(p)_5+i_5S^-1_F(q)-e^24^2_
p_q_A_(p)A_(q).
&&
Ricordiamo che le I.58
si ricavano dall' espressione della divergenza di . È ovvio allora
pensare che tale termine anomalo provenga, nello spazio delle coordinate, proprio
dal fatto che la divergenza di non è solo
ma qualcos' altro. Mostriamo che una divergenza anomala di
della forma I.49 da proprio un termine uguale a quello anomalo
contenuto nella I.85.
Ricordando l' espressione di e del suo duale si ha che
e scritto nello spazio degli impulsi come
 |
(71) |
si ha che il termine trattato classicamente nella I.57
viene ora riscritto come
e tralasciando il primo termine che porta all' usuale termine di massa della I.58
e detto con il termine aggiuntivo si ha che
e dunque
 |
(72) |
che corrisponde esattamente al termine ottenuto con il calcolo esplicito
del diagramma triangolo.
Dunque l' anomalia dovuta alla non invarianza dell' elemento di misura dell integrale
di percorso è l' anomalia dovuta al diagramma a triangolo con due fotoni
uscenti dal loop nelle identità di Ward.
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